La mobilità dei denti è un disturbo caratterizzato dal fatto che uno o più elementi dentari, in origine ben ancorati ai tessuti di sostegno del dente (il parodonto), per diverse cause iniziano a presentare un certo grado di mobilità all’interno della loro sede, l’alveolo dentale.
Bisogna tuttavia ricordare che i denti presentano normalmente una leggera e impercettibile mobilità anche in condizioni di salute, particolare caratteristica permessa della funzione del legamento parodontale. Grazie alla presenza di fibre connettivali che si interpongono tra il dente e l’osso alveolare, è infatti possibile creare una struttura dinamica in grado di provvedere a una corretta gestione delle forze occlusali, riducendo al minimo il rischio di fratture dentali.
La mobilità deve essere considerata patologica invece quando supera la norma, ovvero quando diventa percepibile, quantificabile e diventa quindi sintomo della malattia parodontale.
Cause della mobilità dei denti: la parodontite
Una delle principali cause della mobilità dei denti è la parodontite, conosciuta più comunemente con il termine di “piorrea”, un’infezione che provoca una progressiva distruzione dei tessuti di sostegno dei denti mediante una risposta infiammatoria.
Un’altra causa che può portare alla mobilità dentale è il trauma occlusale, ovvero la presenza di forze occlusali eccessive e mal distribuite su uno o più elementi dentari, che provoca un danno meccanico al parodonto e ne mette a rischio l’impermeabilità ai batteri, causando un rapido riassorbimento dei tessuti parodontali.
Il trauma occlusale può provocare anche migrazione dei denti in posizioni non fisiologiche, sventagliamenti, aumento di diastemi o, in caso di raggiungimento di mobilità elevata, la perdita del dente stesso.
Per risolvere il problema della mobilità dei denti è necessario eliminare tutte quelle cause che ne hanno determinato l’insorgenza.
La parodontite andrà curata attraverso una bonifica meccanica, ovvero un’attenta levigatura radicolare effettuata con l’ausilio di un microscopio operatorio, e fotodinamica, cioè tramite l’eliminazione dei batteri con un trattamento laser assistito.
È inoltre importante gestire l’occlusione in tutti quei casi di traumatismi, al fine di poter garantire una corretta e rapida guarigione di tutti i tessuti coinvolti con l’obiettivo di restituire il supporto parodontale agli elementi dentali danneggiati.
Cosa fare se i denti si muovono
Avvertire la mobilità dei propri denti deve essere sempre un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Se i denti si muovono, è prima di tutto fondamentale sottoporsi a una visita odontoiatrica che permetterà al medico di valutare approfonditamente la situazione e intervenire con la terapia più appropriata. In questo caso la tempestività si rivela un fattore importantissimo.
È sempre e comunque consigliato sottoporsi a check-up parodontali periodici, anche in condizioni di perfetta salute della bocca, perché fare prevenzione è sempre la soluzione migliore, soprattutto quando si parla di patologie come la parodontite – che possono prevedere cure lunghe, costose e impegnative.