IMI EDN » Tecnologie » Analisi genetiche e microbiologiche

Procedure di approfondimento genetico e microbiologico uniche

Una o più analisi genetiche e microbiologiche possono essere previste nell’ambito del trattamento di parodontiti e perimplantiti, e in particolare in vari step della terapia: dall’esame iniziale fino al periodo di follow-up del paziente.

Le analisi microbiologiche sono condotte con la tecnica Real Time-PCR (Polimerase Chain Reaction, una tecnica di amplificazione in vitro che consente la sintesi esponenziale di un frammento di DNA a partire da uno stampo di DNA o RNA) che permette l’individuazione della popolazione batterica presente sia dal punto di vista della qualità che della quantità.

Questa tecnica è estremamente sensibileaccurata specifica nei suoi risultati e ci permette di verificare l’efficacia del laser nella cura di parodontiti e perimplantiti. È importante ripetere il test con una certa periodicità per scongiurare il rischio di recidive.

Il network del marchio IMI-EDN effettua anche un esame genetico che controlla i polimorfismi (le varianti di un gene) associati alla parodontite. Questo test permette di valutare il rischio per il paziente di contrarre la malattia parodontale e il possibile manifestarsi dell’osteoporosi, patologia che condivide con la parodontite un’alterazione del recettore della vitamina D.

Il paziente non prova alcun dolore, né durante il test genetico né durante quello microbiologico.

Uno screening completo per protocolli di cura personalizzati

Il test microbiologico garantisce l’esatta identificazione di specie, la sub-tipizzazione e la quantificazione in esclusiva dei batteri patogeni della malattia parodontale, permettendoci di impostare un trattamento personalizzato e più efficace della parodontite, aumentando il grado di consapevolezza del paziente nei confronti dell’infezione e la sua aderenza al piano terapeutico.

Il test genetico inoltre garantisce un’importante valutazione del profilo di rischio del paziente a sviluppare la malattia parodontale. L’esame del recettore della vitamina D, oltre che a darci indicazioni sulla possibilità per un paziente di sviluppare la parodontite, ci segnala il possibile manifestarsi dell’osteoporosi: entrambe le patologie colpiscono infatti il tessuto osseo.

L’uso del test genetico in uno screening di massa consente pertanto di mettere a punto fin dalla giovane età un adeguato programma di prevenzione della parodontite, ma anche di tutte le altre patologie ad essa correlate.

Test genetico per l’identificazione e la quantificazione dei principali patogeni nella fase diagnostica di parodontite e perimplantite. Il test è indolore e comporta l’inserimento di coni sterili nelle tasche parodontali, così da collezionare campioni della popolazione batterica del cavo orale e determinare una mappa microbiologica utile alla definizione di trattamenti parodontali personalizzati.

Al termine del piano di cura, il test microbiologico fornisce al paziente dati oggettivi sui risultati raggiunti con l’intervento terapeutico eseguito.

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