Dieci step per difendersi dalla malattia parodontale

Riconoscere, individuare e difendersi dalla malattia parodontale è essenziale non soltanto per mantenere la propria bocca in condizioni di salute ottimali, ma anche per proteggere l’intero organismo dalle tante patologie sistemiche (circa un centinaio, secondo gli studi più recenti, e inclusive di condizioni anche molto severe come ictus, diabete, infertilità, osteoporosi, malattie cardiocircolatorie, patologie tumorali, incapacità di portare a termine una gravidanza) che sono fortemente interconnesse a questa grave infiammazione dei tessuti di sostegno del dente, ossia il parodonto.

Tenendo conto che più della metà degli italiani soffre di parodontite e che, in troppi casi, tende ad accorgersene quando la malattia è già progredita a sufficienza da generare importanti danni estetici e funzionali, è bene ricordare che esistono strategie e modalità di comportamento che possono prevenirne l’insorgenza.

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Scopriamole insieme

  1. La prevenzione orale inizia da bambini: i bambini in età prescolare dovrebbero già essere istruiti a lavarsi i denti con attenzione e dopo ogni pasto. Bisogna ricordare che i primi molari spuntano a sei anni, e che più o meno nello stesso periodo avviene anche la permuta degli incisivi. La placca andrà tenuta sotto controllo sia a casa, quotidianamente, che attraverso controlli regolari dal dentista. Tenete presente che la parodontite aggressiva ad insorgenza giovanile esiste!
  2. Attenzione alle gengive: ci si difende dalla parodontite prestando attenzione allo stato di salute delle gengive, e non solo a quello dei denti. A partire dall’eruzione dei denti definitivi, bisognerà accertarsi che le gengive siano rosee e non dolenti. In presenza di gonfiore, irritazione, sanguinamento, bisognerà sempre rivolgersi al proprio odontoiatra.
  3. Igiene professionale da subito: anche i bambini devono essere sottoposti a sedute regolari di controllo ed eventuale detartrasi. Come nel caso degli adulti, anche nei più piccoli sarà il dentista a deciderne la corretta cadenza in funzione di diversi fattori individuali.
  4. Test di valutazione dei fattori genetici: questo tipo di esame, non doloroso e non invasivo, andrebbe eseguito già durante la pubertà. Permette di definire se vi siano condizioni genetiche che potrebbero favorire lo sviluppo della malattia parodontale.
  5. Occhio alla carie: la carie non va mai sottovalutata, né nei bambini né negli adulti. Nel caso in cui si presenti, andranno sempre effettuate le corrette sigillature in modo da evitare che il dente si danneggi.
  6. Test microbiologico: è essenziale in presenza di parodontite conclamata, e va ripetuto regolarmente, una volta l’anno e anche a guarigione avvenuta, per prevenire la comparsa di eventuali recidive.
  7. Trattamento preventivo della parodontite: la sostituzione dei denti colpiti dalla piorrea con impianti dentali non è sufficiente per risolvere l’infezione batterica che ha causato la patologia. Anzi, in molti casi, inserendo degli impianti in una bocca con un’infiammazione parodontale attiva, si rischia di perdere anche gli impianti, determinando un costo biologico ed economico ingente. Gli stessi batteri che colpiscono i denti possono infatti attaccare gli impianti scatendando la peri-implantite e portando alla loro perdita .
  8. Stop al fumo: i fumatori hanno una probabilità triplicata di soffrire di parodontite rispetto ai non fumatori. Fumare, in generale, fa male e andrebbe evitato. Se possibile, sarebbe quantomeno opportuno ridurre il consumo di sigarette a massimo quattro al giorno, e abolire completamente quello di pipe e sigari.
  9. Malattie sistemiche: in caso di presenza di malattie come l’osteoporosi o il diabete, sarà necessario eseguire controlli medici specifici. Il ruolo dei batteri della parodontite nell’aggravarsi di queste condizioni non va assolutamente sottovalutato.
  10. Medico di fiducia: per mantenere la bocca in condizioni di salute è indispensabile individuare un medico di fiducia da cui farsi seguire. Un professionista davvero preparato sarà in grado di valutare con attenzione non soltanto le condizioni della bocca in generale, ma in particolare anche la presenza di eventuali lesioni della mucosa orale gengivale. Ricordiamo infatti che il carcinoma orale rappresenta circa l’1% dei tumori maligni, e che soltanto controlli attenti e regolari permettono di intercettarlo in fase precancerosa e dunque di incrementare le possibilità di recupero completo.

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